Sono venti i ristoranti stellati in Sicilia. Con i quattro nuovi ingressi e la stella aggiuntiva per un altro locale, l’Isola ha fatto un balzo in avanti nella ristorazione d’eccellenza. E se fino a qualche anno fa, a dominare incontrastato era il sud est della regione, oggi la provincia che conta più stelle è quella messinese, con sette ristoranti stellati, seguita da Palermo e provincia con cinque.
A essere premiati dalla Michelin sono stati: Principe Cerami dello chef Massimo Mantarro a Taormina (Messina), I Tenerumi, dello chef Davide Guidara a Vulcano nelle Eolie, al quale stato attribuito anche il premio “Giovane Chef 2023”, oltre alla stella verde per la sostenibilità del suo ristorante, Limu dello chef Nino Ferreri a Bagheria (Palermo), Mec Restaurant dello chef Carmelo Trentacosti a Palermo. Per il St. George by Heinz Beck dello chef Salvatore Iuliano, a Taormina (Messina), invece, le stelle da una sono diventate due.
Per il Principe di Cerami, ristorante del San Domenico Palace, hotel cinque stelle lusso del gruppo Four Seasons a Taormina, si tratta del recupero di una stella, dopo averne perse due negli anni scorsi per la chiusura dell’albergo a causa di lavori di ristrutturazione. Lo chef Massimo Mantarro, originario di Calatabiano, poco distante da Taormina, storico executive chef del ristorante, sin dalla riapertura della struttura, poco più di un anno fa, ha fatto partire la sua rimonta nel mondo degli stellati rinfrescando piatti e cucina in direzione di una cucina più giovane e snella.
Davide Guidara, 28 anni, è l’enfant prodige della cucina siciliana, benché le sue origini siano campane, della provincia di Benevento. Da anni vive e lavora nell’Isola, prima a Milazzo, poi a Catania, per approdare, infine a Vulcano, nelle Isole Eolie, dove guida Tenerumi, il ristorante vegetariano del Therasia Resort, gestito dalla famiglia Trani. Il ristorante può contare su due ettari di orto che forniscono allo chef la materia prima sulla quale lavorare. Con la stella a Tenerumi, il Therasia è riuscito nell’impresa di mettere insieme nella stessa struttura due ristoranti stellati, Tenerumi, appunto e Il cappero con lo chef Giuseppe Biuso.
Limu, il ristorante che lo chef Nino Ferreri ha aperto poco più di un anno fa a Bagheria, ad una ventina di chilometri da Palermo, con l’attribuzione della stella Michelin è diventato una scommessa vinta. Chef di ritorno in patria, dopo anni trascorsi a fare esperienza fuori dalla Sicilia, Ferreri, originario di Trabia, ha scelto la citta delle Ville come sede del suo ristorante. Ha dedicato il prestigioso riconoscimento alle persone che lo affiancano in questa avventura ma anche allo chef stellato Felix Lo Basso, suo mentore e di cui è stato sous chef. La sua è una cucina di territorio, basata su trasformazioni della materia prima senza esasperazioni.
La stella al Mec il ristorante-museo di Giuseppe Forello guidato dallo chef Carmelo Trentacosti, a Palermo, è stata la conferma del talento di questo chef, per anni nelle cucine dei prestigiosi ristoranti di Villa Igiea e dal 2020 a capo del ristorante che si trova nello storico Palazzo Castrone, nel centro storico della città. Nato in Germania e cresciuto in Sicilia, Trentacosti è la sintesi di passione e dedizione. La sua è una cucina raffinata e moderna.
La promozione a bistellato per il St. George di Heinz Beck a Taormina è l’evento forse inaspettato di questa edizione 2023 della Guida Michelin e sancisce il successo della cucina del giovane chef Salvatore Iuliano. 27 anni, calabrese, l’executive lavora con Beck da otto anni. Dopo essere stato nei ristoranti del gruppo in giro per l’Europa, è approdato nella Perla dello Ionio, dove ha portato grande gusto, semplicità, precisione e un pizzico della sua Calabria.