La manifestazione dei sapori antichi e delle focacce di vario tipo, con numerose degustazioni gratuite, è stata un momento di confronto e condivisione della promozione dei prodotti siciliani legati al buon bere e al buon cibo. Si è partiti con il convegno di altissimo valore scientifico “La Piramide alimentare nella dieta mediterranea”, i cui temi trattati sono stati affrontati con particolare attenzione dai relatori.
Una due giorni di laboratori, tavole rotonde, pasta show, spettacoli, live e show cooking, ha dato vita, colore e sapore alla Sicilia dei produttori di qualità che devono essere tutelati e sostenuti sul mercato internazionale. Le aziende enogastronomiche sono infatti, insieme al settore turistico, il volano della nostra economia, rappresentano un valore ancora non del tutto espresso e una realtà da garantire.
Sapori, profumi, antichi ricordi, hanno avvolto Villa Filippina, dove i maestri focacceri di Sicilia si sono esibiti nelle loro specialità, dalla ‘mpanata di Siracusa ai cudduruni di Carlentini, dalla rianata del trapanese alla scaccia di Modica, e ancora tante altre gustosissime focacce, tutte produzioni a chilometro zero.
“In Sicilia Gaetano Basile ha censito 480 tipi di focacce, un prodotto da forno tradizionalmente povero –spiega Giovanni Callea, ideatore del Sicilia Focaccia Fest – che nelle comunità rurali siciliane si è diffuso e differenziato prendendo vari nomi. Girando l’Isola ho avuto modo di sperimentarne tantissime e da qui è nata l’idea di raccontarle e di farne uno strumento di promozione per la nostra agricoltura”.
La prima edizione della manifestazione si è conclusa con un grande successo di pubblico e soprattutto con un importante riconoscimento per le aziende che hanno partecipato. Perché le tradizioni, nello specifico quelle della cucina contadina legata alla terra, restano non solo un punto fermo della nostra storia e memoria, ma mantengono ancora intatto il loro fascino. Un tempo il cibo non si buttava, non esisteva nelle comunità agricole il concetto dello spreco alimentare, non si gettava via nulla del meraviglioso grano. Oggi dopo aver sperimentato tutte le forme di consumismo stiamo tornando, in tempo di crisi economica e di nuove povertà, a rivalutare il cibo e l’eventuale perdita delle quantità ancora commestibili.
Mediapartner dell’evento Radio In e Iocomprosiciliano: “Attraverso la focaccia per antonomasia simbolo della cucina siciliana abbiamo dato valore ai prodotti regionali e ai condimenti d’eccellenza attraverso un evento, il primo festival della focaccia di Sicilia, che ha conseguito un risultato importante tra gli estimatori del sicilian food e delle aziende che aderiscono al progetto Iocomprosiciliano”. Ha dichiarato Davide Morici, socio fondatore della piattaforma e cultore del Made in Sicily. Alla sua voce si aggiunge con entusiasmo quella di Giuseppe Giorgianni, presidente Iba: “Abbiamo voluto festeggiare la Sicilia e avviare un dialogo tra la città di Palermo e il suo entroterra. Se è vero che i nostri comuni agricoli non possono vivere senza lo sbocco commerciale della città è anche vero che hanno tanto da offrire in termini di qualità”.
Gli organizzatori ringraziano la Regione Siciliana e Iba Italia, Marco Media, il Pastaio Matto, i docenti e gli studenti dell’Istituto Alberghiero P. Piazza di Palermo, la project Manager Emilia Disclafani e le aziende che hanno partecipato.